Georgina Gratrix
Notes from the Studio
Inaugurazione:
28 maggio 2025
18:00 – 20:00
In mostra:
28 maggio – 31 luglio 2025
Press Release

C’è qualcosa di eccessivo nella pittura di Georgina Gratrix (1982, Città del Messico).

Non è solo la materia che si accumula sulla tela fino a diventare quasi scultura, o le forme distorte che sembrano sfidare le convenzioni pittoriche. È piuttosto un modo consapevole di interrogare i codici della rappresentazione e mettere in discussione le nostre aspettative.

 

Cresciuta sulla costa orientale del Sudafrica, a Durban – una città tropicale affacciata sull’Oceano Indiano – Gratrix mantiene un legame profondo con quei luoghi, spesso fonte d’ispirazione e scenario della sua produzione. È un paesaggio “giungla”, lussureggiante e vibrante, che si riflette spesso nei soggetti che ritroviamo in mostra.

 

In questa nuova serie di opere, presentata da Monica De Cardenas, Gratrix continua a esplorare il paesaggio e la natura morta, ma i suoi soggetti—fiori, animali, oggetti quotidiani, volti—non sono rappresentazioni fedeli. Gran parte delle opere è dedicata agli interni e agli oggetti dello studio, una sorta di meditazione continua sulla pittura stessa e sugli strumenti del mestiere, come per esempio il motivo ricorrente della brocca contenente i pennelli.

 

Gratrix lavora da sempre sul confine tra attrazione e disturbo. Il suo linguaggio visivo è esuberante, denso, ironico. Trasforma soggetti apparentemente banali in protagonisti, e lo fa esasperando il dettaglio, amplificando i tratti, accumulando citazioni, rimandi, volti reali e immaginari.

 

Gratrix mette in scena la quotidianità, giocando con i suoi cliché pittorici: l’ironia diventa uno strumento critico, una lente per guardare la tradizione e, allo stesso tempo, smontarla. Non mancano nel suo lavoro numerosi riferimenti alla tradizione pittorica del Novecento, tra cui richiami evidenti alla cultura visiva sudafricana – in particolare ad artisti come Penny Siopis, Irma Stern o Robert Hodgins. “All painting is a conversation with the history of painting,” dice Gratrix, e questo dialogo continuo con il passato si manifesta nel suo linguaggio, che mescola citazioni e influenze in una riflessione costante sulle convenzioni pittoriche e sulla loro possibile rilettura in chiave ironica e personale.

 

Ciò che forse colpisce con maggiore intensità nella sua pratica è il suo modo di intendere la pittura non solo come mezzo espressivo, ma come un corpo vivo, pulsante, uno spazio fisico e mentale in cui le immagini prendono forma e peso. La superficie della tela diventa terreno di fusione, dove la materia si accumula fino a generare un effetto scultoreo, accentuando la densità tattile e la forza visiva delle sue composizioni. Le opere in mostra sembrano voler rappresentare così un esercizio di libertà, un gesto di intensità capace di sovvertire i generi e rendere visibile, con ironia, l’ambivalenza.

Micola Clara Brambilla

 

Georgina Gratrix ha esposto nei principali musei e gallerie del Sudafrica, oltre che a Berlino, Città del Messico e Los Angeles. Le sue opere sono state acquisite da note collezioni private come la Norval Foundation di Cape Town, la Missoni Collection e il Peres Art Museum di Miami. A Città del Capo, dove l'artista vive e lavora, ha presentato una personale presso la Norval Foundation nel 2021 e al Museo Irma Stern nel 2022-2023.

 

Monica De Cardenas
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