Attraverso la sua incessante ricerca, i progetti e i prodotti, il design italiano, nell’ultimo secolo, ha dato vita a un universo immaginifico, un sistema autonomo di oggetti che anticipa e plasma la "società estetica" in cui viviamo oggi. Il suo prestigio, tanto commerciale quanto critico, rappresenta un pilastro dell’economia nazionale, configurandosi come uno dei più affascinanti territori culturali per il pubblico internazionale.
Questa sinergia distintiva tra designer, artisti e industria trova espressione nella mostra Best of Both Worlds: ITALY. Arte e Design In Italia 1915 – 2025 e nell’opera editoriale che l’accompagna, evidenziando con forza la carica di energia e la motivazione romantica che da sempre guidano il design italiano: il miglioramento della condizione umana, realizzato attraverso l’armoniosa fusione di funzionalità ed estetica.
L’esposizione, ideata e curata dallo scrittore e designer Stefano Casciani con l’allestimento e la grafica di Piero Lissoni/GraphX, si propone di narrare e celebrare questo percorso, evidenziando il legame profondo che il design italiano intrattiene non solo con le dinamiche sociali ed economiche, ma anche con discipline quali la letteratura, l’artigianato e, soprattutto, le arti visive, plastiche e multimediali. Un patrimonio che si è evoluto nel tempo, adattandosi al contesto industriale con una sensibilità inimitabile.
In Italia, l’attenzione verso l’interconnessione tra forme espressive ha alimentato una produzione prolifica, in cui ricerca, creatività ed efficienza funzionale si intrecciano armoniosamente. Tuttavia, la critica e la storiografia hanno spesso trascurato il complesso rapporto tra il design e il mondo industriale. L’esposizione intende dunque esplorare come la cultura cosmopolita del design abbia trovato, e trovi ancora oggi, uno dei suoi momenti più significativi in Italia, affrontando le sfide della produzione di serie e del mercato di massa - dagli anni del boom economico a quelli della crisi postmoderna - nel confronto con la cultura artistica.
Il curatore Stefano Casciani in proposito dichiara: “Questa mostra è il punto di arrivo di una lunga serie di studi, ricerche e sperimentazioni tra arte e progetto che - dalle avanguardie storiche ad oggi - abbiamo condotto in molti per rivoluzionare l’immagine dell’oggetto, non più solo strumento funzionale ma protagonista della cultura visiva. All’ADI Design Museum, ai produttori, a tutti i prestatori va reso il merito di aver saputo cogliere la straordinaria opportunità di questa grande mostra per informare il pubblico più ampio su quel dialogo colto e utopico tra le arti e il design che rende unica l’esperienza italiana.”